Martedì 8 Ottobre 2024
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P. Jonathan Cotton OSB

P. Jonathan Cotton OSB (è stato alla Claritas da settembre 2022 a luglio 2023) P. Anthony Jonathan Cotton è nato il 9 maggio 1943 a Simla (India) in una famiglia cattolica inglese. Suo padre era infatti in quel Paese a servizio dell’Esercito del Regno Unito. Ha trascorso anche qualche anno della sua infanzia anche a Napoli. Ma poi è ritornato in Inghilterra. Ha frequentato le scuole nel Collegio dell’abbazia benedettina di Ampleforth, nella provincia di York. Nel 1961, ultimati gli studi, decise di entrare tra i benedettini. Ancora con voti semplici fu mandato all’università per studiare storia. Poi ha cominciato a insegnare nel Collegio dell’abbazia, mentre ultimava i suoi studi di teologia. Diventato sacerdote è stato inviato e ha lavorato, per oltre 45 anni, in alcune parrocchie dipendenti dall’Abbazia, specialmente in St. Mary’s Leyland dove fu nominato superiore e Parroco. P. Jonathan ha conosciuto l’Opera di Maria nel 1972. Ricorda: Lì ho trovato una spiritualità che ha cambiato la mia vita completamente e che mi ha dato molta luce per capire come vivere da monaco benedettino. Prima di conoscere questa spiritualità stavo veramente lottando come monaco e credo che questa spiritualità mi ha riportato alla vocazione che Dio vuole da me. Da allora è diventato membro attivo, con altri religiosi, dell’Opera di Maria. Fra essi ricordiamo Dom Maurus Green e Dom Ian Petit, suoi confratelli, che lo avevano invitato alla Mariapoli in quell’anno. Scrive: Successe che dopo una battaglia interiore ho capito la bellezza e la grandezza della spiritualità dell’unità. Mi ha aiutato a rivedere i miei rapporti con i miei confratelli nell’abbazia, e poi in parrocchia. In questo modo ho istaurato rapporti nuovi e profondi con le persone di tutte le età, con piccoli e grandi, uomini e donne e non ho più perso i contatti con le persone legate a questa spiritualità. Tutte loro sono state un grande sostegno per me e mi hanno aiutato molto.! Dal 1980 in poi è stato, sempre in unità e a servizio di tutta l’Opera in zona, ha svolto anche il servizio di coordinatore responsabile dei religiosi del Regno Unito. P. Jonathan da allora ha sempre partecipato agli internazionali dei religiosi del Movimento dei Focolari. E con il suo italiano approssimativo, ma soprattutto con il suo sorriso e il suo tipico humor inglese, conquistava tutti e riusciva a tessere rapporti con tutti. Molti, anche dopo anni, ricordavano la sua presenza e il suo sorriso. Negli anni poi, nonostante gli intensi impegni pastorali, e sempre con il permesso dei superiori, ha continuato a servire l’Opera di Maria, soprattutto nel dialogo ecumenico e nell’amicizia con numerosi appartenenti alla Chiesa Anglicana e Presbiteriana. Negli ultimi 20 anni ha curato anche profondi rapporti con fedeli di altre religioni, in particolare con i fratelli musulmani. Ha incontrato un giovane professore, il Dott. Shomali, proveniente dall’Iran e trasferitosi in Inghilterra. Desideroso di conoscere il cristianesimo, lo ha fatto incontrare con la spiritualità dell’Unità e con il Movimento dei Focolari. Concluso il suo ministero parrocchiale nel 2022, ha ottenuto il permesso di trascorrere un anno sabatico alla Claritas a Loppiano. I suoi obiettivi: Voglio andare a Loppiano per aggiornarmi con lo studio di argomenti di teologia, filosofia e spiritualità con l’aiuto dei confratelli religiosi della Claritas e l’Istituto Universitario Sophia, e nello stesso tempo fare uno stacco dal mio intenso lavoro apostolico in parrocchia. Anche se ho sempre cercato di essere fedele alle mie preghiere e alla meditazione, in una parrocchia c’è meno tempo per questo, perché molteplici e continui sono i rapporti con le persone che chiedono consiglio e aiuto materiale e spirituale. Ho cercato di fare questo per prepararmi al nuovo ritmo di vita del monastero, dove dovevo rientrare. Nella cittadella di Loppiano p. Jonathan si è inserito attivamente tessendo relazioni con gli abitanti di tutte le vocazioni, famiglie, giovani, sacerdoti e seminaristi, docenti e studenti dell’Istituto Universitario Sophia. Alla fine della sua permanenza, nel giugno 2023, inaspettatamente, ha dovuto affrontare alcune serie difficoltà con la sua salute. Ha dovuto rinunciare a vistare famigliari e amici in Australia e gli USA per ritornare in Inghilterra per cure mediche. Ha lasciato Loppiano l’11 luglio dello scorso anno, ma ha continuato a restare unito a tanti di noi. La malattia riscontrata era seria. Ritornato in Inghilterra ha trascorso gli ultimi mesi tra ricoveri in ospedale e la vita nell’infermeria dell’abbazia di Ampleforth. Anche in questa situazione incerta ha continuato a mantenere contatti regolari attraverso i social con tanti di noi e con molti fedeli della sua parrocchia e con innumerevoli membri dell’Opera di Maria. Accettando tutto e vivendo il percorso della malattia con grande fede, pace e serenità che donava sempre a tutti coloro che lo contattavano, fino agli ultimi giorni di vita. Il segreto di questo atteggiamento era il suo amore illimitato a Gesù Abbandonato. Tanti di noi e dei suoi amici della famiglia mondiale del Focolare lo hanno sostenuto con preghiere e messaggi, offrendogli un’esperienza di cammino comunitario verso la Vita Eterna. Il 17 gennaio 2024, vigilia della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, P. Jonathan è andato serenamente incontro al suo Salvatore come realizzazione della parola di vita che Chiara Lubich ha dato a lui: “Come il Padre ha mandato me, così Io ho amato voi” (Gv 15:09). Dal cielo, di sicuro, continua ad accompagnarci con il suo radioso sorriso! Questa sera, la salma di P. Jonathan, verrà solennemente traslata nella Chiesa dell’Abbazia di Ampleforth. Domani mattina avranno luogo i solenni funerali e la sepoltura nel cimitero dei monaci. Grazie P. Jonathan! Grazie! Riposa in pace! 



 

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Messaggio Cristiano
UDIENZA GENERALE Piazza San Pietro - Mercoledì, 25 settembre 2024

Ciclo di Catechesi. Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza. 7. Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto. Lo Spirito Santo nostro alleato nella lotta contro lo spirito del male

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Subito dopo il suo battesimo nel Giordano, Gesù «fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo» (Mt 4,1) – così dice il Vangelo di Matteo. L’iniziativa non è di satana, ma di Dio. Andando nel deserto, Gesù obbedisce a una ispirazione dello Spirito Santo, non cade in un tranello del nemico, no! Una volta superata la prova, Egli - è scritto - tornò in Galilea «con la potenza dello Spirito Santo» (Lc 4,14).

Gesù, nel deserto, si è liberato di satana e ora può liberare da satana. È quello che gli Evangelisti mettono in luce con le numerose storie di liberazione di ossessi. Dice Gesù ai suoi oppositori: «Se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è giunto fra voi il regno di Dio» (Mt 12,27).

Oggi assistiamo a uno strano fenomeno riguardo al demonio. A un certo livello culturale, si ritiene che semplicemente non esista. Sarebbe un simbolo dell’inconscio collettivo, o dell’alienazione, insomma una metafora. Ma «la più grande astuzia del demonio è far credere che non esiste», come ha scritto qualcuno (Charles Baudelaire). È astuto: lui ci fa credere che non esiste e così domina tutto. È furbo. Eppure il nostro mondo tecnologico e secolarizzato pullula di maghi, di occultismo, spiritismo, astrologi, venditori di fatture e di amuleti, e purtroppo di sette sataniche vere e proprie. Scacciato dalla porta, il diavolo è rientrato, si direbbe, dalla finestra. Scacciato dalla fede, rientra con la superstizione. E se tu sei superstizioso, incoscientemente stai dialogando con il diavolo. Con il diavolo non si dialoga.

La prova più forte dell’esistenza di satana non si ha nei peccatori o negli ossessi, ma nei santi! “E come mai, Padre?”. Sì, è vero che il demonio è presente e operante in certe forme estreme e “disumane” di male e di cattiveria che vediamo intorno a noi. Ma per questa via, però, è praticamente impossibile giungere, nei casi singoli, alla certezza che si tratta proprio di lui, dato che non possiamo conoscere con precisione dove finisce la sua azione e inizia il nostro proprio male. Per questo la Chiesa è assai prudente e rigorosa nell’esercizio dell’esorcismo, a differenza di ciò che avviene, purtroppo, in certi film!

È nella vita dei santi, proprio lì, che il demonio è costretto a venire allo scoperto, a mettersi “contro luce”. Chi più chi meno, tutti i santi, tutti i grandi credenti, testimoniano della loro lotta con questa oscura realtà, e non si può onestamente supporre che fossero tutti degli illusi o semplici vittime dei pregiudizi del loro tempo.

La battaglia contro lo spirito del male si vince come la vinse Gesù nel deserto: a colpi di parola di Dio. Vedete che Gesù non dialoga con il demonio, mai ha dialogato con il demonio. O lo caccia via, o lo condanna, ma mai dialoga. E nel deserto risponde non con la sua parola, ma con la parola di Dio. Fratelli, sorelle, mai dialogare con il diavolo! Quando viene con le tentazioni: “ma, sarebbe bello questo, sarebbe bello quell’altro”, fermati! Alza il tuo cuore al Signore, prega la Madonna e caccialo via, come Gesù ci ha insegnato a cacciarlo via. “ San Pietro suggerisce anche un altro mezzo, di cui Gesù non aveva bisogno ma noi sì, la vigilanza: «Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare» (1 Pt 5,8). E San Paolo ci dice: «Non date occasione al diavolo» (Ef 4,27).

Dopo che Cristo, sulla croce, ha sconfitto per sempre il potere del «principe di questo mondo» ( Gv 12,31), il demonio – diceva un Padre della Chiesa – «è legato, come un cane alla catena; non può mordere nessuno, se non chi, sfidando il pericolo, gli va vicino... Può latrare, può sollecitare, ma non può mordere, se non chi lo vuole» [1]. Se tu sei uno scemo e vai dal diavolo e dici: “Ah, come stai?”, ti rovina. Il diavolo? A distanza! Con il diavolo non si dialoga. Lo si caccia via. Distanza. E tutti noi, tutti, abbiamo esperienza di come il diavolo si avvicina con qualche tentazione, sui dieci comandamenti. Quando noi sentiamo questo, fermi, distanza! Non avvicinarsi al cane legato alla catena.

La tecnologia moderna, ad esempio, oltre a tante risorse positive che vanno apprezzate, offre anche innumerevoli mezzi per “dare occasione al diavolo”, e molti vi cadono. Pensiamo alla pornografia in rete, dietro la quale c’è un mercato fiorentissimo, lo sappiamo tutti. È il diavolo che lavora, lì. È questo un fenomeno assai diffuso, da cui i cristiani devono però ben guardarsi e che devono rigettare con forza. Perché qualsiasi telefonino ha accesso a questa brutalità, a questo linguaggio del demonio: la pornografia in rete.

La consapevolezza dell’azione del diavolo nella storia non deve scoraggiarci. Il pensiero finale deve essere, anche in questo caso, di fiducia e di sicurezza: “Sono con il Signore, vattene via”. Cristo ha vinto il demonio e ci ha donato lo Spirito Santo per fare nostra la sua vittoria. La stessa azione del nemico può volgersi in nostro vantaggio, se con l’aiuto di Dio la facciamo servire alla nostra purificazione. Chiediamo perciò allo Spirito Santo, con le parole dell’inno Veni Creator:

«Allontana da noi il nemico
e donaci presto la pace.
Con Te che ci fai da guida
eviteremo ogni male».

State attenti, che il diavolo è furbo. Ma noi cristiani, con la grazia di Dio, siamo più furbi di lui. Grazie.

Papa Francesco