Sabato 18 Maggio 2024
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Cronaca Bianca


Liliana Cosi: La mia storia è come una fiaba

La danzatrice italiana, di fama internazionale, in dialogo con i ragazzi presenti al Meeting di Comunione e Liberazione svoltosi a Rimini.

 

Milanese di nascita, presidente dell’Associazione Balletto Classico, con sede a Reggio Emilia, Liliana Cosi fa parte della rete internazionale “Clarté, artisti in dialogo”. Un ambito che raccoglie «artisti e studiosi di tutto il mondo che si interrogano sul senso del proprio operare guardando alla luce di cui ogni vera opera d’arte è portatrice e alle nuove prospettive culturali aperte dalla spiritualità dell’unità».

 

Nel suo recente passaggio dal Meeting di Rimini, alla domanda della giornalista su cosa significa per lei “Parlare ai bambini per raccontarsi”, il titolo del suo intervento, la Cosi risponde:

 

«I ragazzini sono puri, allora uno può parlare a “ruota libera”. Non è che deve contestualizzare, stare attenta alle paroline, ma deve conquistarli dal cuore … penso raccontarle la mia storia personale che è come una fiaba …».

 


 

La Run4Unity è la staffeta mondiale organizzata ogni tre anni dai ragazzi per l’unità, che  dalle 11.00 a.m alle 12.00 a.m corrono insieme nei diversi fusi orari, per stendere simbolicamente sul mondo un arcobaleno di pace. In Liguria quest’anno la manifestazione si è tenuta a Savona. E’  stata un grande successo, che ha raccolto molte adesioni e, soprattutto, ha dato alla città un “assaggio” di mondo unito.

 

runforunityAlla fine il gran giorno della Run4unity è arrivato, preceduto dall’ instancabile  lavoro fatto dalla comunità  dei focolari  di Savona, che si è  spesa senza risparmio per garantire la buona riuscita dell’ evento.

 

E’ stato un grande successo: nonostante il tempo incerto che ha minacciato pioggia per tutto il giorno, domenica tre maggio ai nastri di partenza si sono presentati  circa 250 giovani oltre ai 50 adulti, coinvolti a vario titolo nell’organizzazione. Il via era in piazza Sisto, dove la manifestazione  si è aperta con l’intervento dei ragazzi della scuola d’arte del gruppo teatrale “Nati da un sogno” , che ha presentato uno spettacolo sulla libertà. L’ animazione ha intrattenuto i partecipanti fino all’avvio della corsa, dato alle 14.30 dalla campionessa di nuoto Nicole Cirillo.

 

Non si è trattato della solita ” corsa”  ma di una gara a tappe con diversi giochi, balli e un flash mob dislocati lungo un percorso che si dipanava tra il centro e il lungo mare di Savona. A termine della gara ci si è trovati tutti in Piazza Sisto, dove i ragazzi per l’ unità  di Liguria e Piemonte hanno presentato le iniziative di coloriamo la città: azioni sociali per colorare i posti grigi delle nostre città. Alla fine il Vescovo di Savona, Monsignor Lupi, ha salutato i ragazzi ribadendo l’importanza di questi eventi per testimoniare azioni di pace e amore fraterno. Anche la raccolta alimentare associata alla run4unity ha fatto registrare un ottimo risultato: il “righello” che misurava le donazioni  ha raggiunto i 15 metri di lunghezza. Molti sono stati i riscontri positivi dei giovani e adulti presenti che sono tornati a casa carichi e gioiosi. Contentissimi soprattutto i giovani che hanno animato la giornata per il riscontro positivo avuto dai partecipanti, che li ha fatto sentire costruttori di un arcobaleno di pace e di unità.

 

Alcune impressioni, raccolte a caldo, testimoniano il grande successo della manifestazione.
Alessio: Una giornata di quelle che ti fanno sentire vivo, infinito e legato a chi ti sta accanto con un’empatia così forte da farti star male!
Francesca: é stata una giornata stupenda ci siamo molto divertiti  siamo riusciti davvero a creare unità tra di noi trasmettendo la nostra gioia e amandoci.
Sara, parlando dei ragazzi per l’unità:
Ho poche certezze, ma quando sono con loro ho la CERTEZZA che il mondo unito è possibile, possiamo farlo e non dobbiamo credere a chi dice che è un’utopia.
Dentro tutti noi c’è la capacità di comprendere l’Amore, dobbiamo solo conoscerlo.. E noi tutti ne siamo i testimoni.

Teresa: È stata bella anche per la semplicità con cui si è vissuta e per il fatto che ognuno ha portato qualcosa quindi è stata molto partecipata :) 

 

Elena Zorra

 

QUI puoi vedere il video-riassunto della giornata (video di Paolo Grisolia)

QUI puoi vedere la galleria fotografica della giornata (foto di Glauco Picasso e Giada Larosa)

http://focolareliguria.altervista.org/

 

Giovani e ragazzi dei Focolari, con tanti loro amici. Un focus su alcune iniziative, non fra le più affollate o realizzate in note città, ma significative perché dicono che chiunque, in qualunque situazione, può dare alla pace il proprio contributo.

 

Kinshasa, Congo. Un migliaio di giovani, cristiani e musulmani hanno manifestato davanti alle autorità civili: sindaci, governatore, deputati, ambasciatori. C’era convinzione (un ragazzino ha invitato da solo 70 amici e ricevuto in anticipo le loro quote di partecipazione). La corsa di circa un’ora, in mezzo al caotico traffico di Kinshasa, aveva come meta Petite Flamme, l’organizzazione scolastica dei Focolari nel quartiere Ndolo, che offre a tanti ragazzi la possibilità di costruirsi un futuro nel proprio Paese senza dover emigrare. Altri giovani hanno corso nell’instabile regione dell’est, a Bukavu, Kikwit e Goma.

 

Damasco, Siria. Da molte parti avevano chiesto una loro parola e i ragazzi siriani hanno risposto attraverso le reti sociali: “Sono M. e mi trovo a Damasco dopo che siamo scappati da casa nostra. Nella notte ci sono stati forti bombardamenti nel nostro quartiere. Nelle case di altri amici sono caduti dei razzi… Le famiglie dei Focolari si sono impegnate a trovare alloggi per loro. Alcuni di noi hanno perso parenti, amici, la scuola… Nonostante tutto, crediamo nella pace, viviamo per la pace e preghiamo Dio che torni. Siamo andati dai bambini di un orfanotrofio. In gruppi avevamo preparato dolci, biscotti salati, braccialetti… Abbiamo giocato con loro e trascorso una bella giornata insieme”. Altri 65 giovani di diverse città del Paese, affrontando il rischio del viaggio, hanno voluto ritrovarsi insieme due giorni: “Un’oasi come lo era per il popolo di Israele che, tra mille stenti, attraversò il deserto per 40 anni”.

 

Cascais, Portogallo. Raccolgono la consegna dei ragazzi della Siria i 900 giovani del Portogallo giunti nella cittadella di Cascais: pregare per la pace e essere tutti punti di pace nella vita quotidiana, perché l’amore dilaghi e la pace si diffonda. “Ci hanno dato forza e determinazione, relativizzando le nostre piccole difficoltà e sfide”. L’assessore alle politiche giovanili li ha incoraggiati: “Continuate a credere in ciò che credete. Continuate ad essere ciò che siete. Il mondo ha bisogno di voi!”.

 

Bahía Blanca, Argentina. Una pioggia di “Papelitos in the city” con messaggi positivi postati un po’ ovunque: nei banchi di scuola, sulle porte, negli ascensori, nelle cassette postali, sulle moto, le auto, le bici… L’idea: “Rallegrare la giornata a chiunque e contribuire a diminuire la violenza”, ispirata alla regola d’oro dei libri sacri e ad altri testi. Diffusa su Whatsapp e Facebook, l’iniziativa ha coinvolto altri gruppi (scout, ecc.) e suscitato anche opinioni contrastanti, che hanno rafforzato nei ragazzi la determinazione a “scrivere quelle frasi con la vita”.

 

Hamm, Germania. Ragazzi cattolici ed evangelici hanno attraversato insieme la città toccando diversi luoghi di preghiera simbolo, tra cui la moschea e il tempio hindu.

 

Slovacchia. Una città sul confine è stata mèta per ragazzi e giovani slovacchi e ucraini intorno a diverse attività, ma soprattutto per condividere la sofferenza di un conflitto che continua a seminare morte e distruzione.

 

Hong Kong e Macao. L’appuntamento: uno dei quartieri più commerciali e trafficati di HK per sensibilizzare i passanti sulla necessità della pace e la sua assoluta priorità.

 

Betlemme. Quest’anno l’appuntamento per la staffetta per la pace dei ragazzi cristiani e musulmani di Gerusalemme, Nazareth e Haifa, è stato a Betlemme, nella piazza della Basilica della Natività. Una camminata che li ha portati fino al monastero salesiano nella vallata di Cremisan, dove la lotta nonviolenta della popolazione locale ha evitato la costruzione di un tratto del muro tra Israele e i Territori palestinesi.

 

Fonte: Comunicato stampa – Servizio Informazione Focolari

 

#run4unity

 

Centinaia di migliaia di ragazzi (nei diversi fusi orari) protagonisti della staffetta sportiva mondiale. È promossa dai Ragazzi per l’unità del Movimento dei Focolari.

 

Run4Unity_02 Ragazzi di etnie, culture e religioni diverse correranno uniti per testimoniare il loro impegno per la pace e l’unità attraversando alcuni luoghi significativi del pianeta: domenica 3 maggio 2015 dalle 11 alle 12.

 

Ultimi mesi di preparazione per i Ragazzi per l’unità, impegnati in un evento che, nelle edizioni precedenti , ha visto la partecipazione di oltre 100.000 teen ager in varie città di ogni angolo del mondo. La staffetta attraverserà anche luoghi simbolo di pace e di unità. In varie parti saranno presenti anche personalità del mondo dello sport e della cultura, autorità civili e religiose.

 

Ad aprire la staffetta, Wellington (Nuova Zelanda), alle ore 11:00 locali. Poi, allo scoccare delle ore 12:00, il testimone passerà al successivo fuso orario, come poi avverrà per tutti i fusi. In varie località delle diverse latitudini, prenderanno il via eventi sportivi, azioni di solidarietà ed esperienze di cittadinanza attiva in luoghi nei quali prevalgono solitudine, povertà, emarginazione. Navigando in rete, da Facebook a Youtube, molti sono i messaggi, le foto, i video che mostrano quali e quante siano le idee in cantiere nei diversi Paesi del mondo. Il giorno del 3 maggio, poi, attraverso il web sarà possibile seguire Run4unity: previsti aggiornamenti nell’arco delle 24 ore e collegamenti con varie città dei 5 cotinenti, realizzati dagli stessi ragazzi, per seguire lo svolgimento delle staffette.

 

Run4Unity_01Scoprire la fraternità: una proposta dei Ragazzi per l’Unità

 

Guardare all’altro come ad un fratello fa nascere segni di pace capaci di far crescere l’unità della famiglia umana. Per questo ci impegniamo a costruire o rinforzare ‘Legami d’unità’ (WeLink) con ogni persona, per tessere una rete di pace in grado di abbracciare il mondo, iniziando con chi è accanto a noi vivendo la Regola d’oro: “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”.

 

Per essere protagonisti di piccoli o grandi cambiamenti ci vuole il coraggio di prendere l’iniziativa: Se riesci a creare gesti che favoriscono la PACE e che coinvolgono altre persone, puoi proporre di fissare questo momento con la foto delle vostre mani.

 

Postate il tutto su #run4unity con il nome della vostra #4nomecittà e un commento. Partiamo già da adesso a fare una gara fra tutti noi, il 3 maggio vedremo quale tra le città partecipanti alla Run4unity avrà realizzato più Hashtag per la pace.

 

http://www.run4unity.net/2015/

 

 

 



 

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Messaggio Cristiano
UDIENZA GENERALE, 8 Maggio 2024

Catechesi. I vizi e le virtù. 18. La speranza

Cari fratelli e sorelle!

Nell’ultima catechesi abbiamo cominciato a riflettere sulle virtù teologali. Sono tre: fede, speranza e carità. La volta scorsa abbiamo riflettuto sulla fede, oggi tocca alla speranza.

«La speranza è la virtù teologale per la quale desideriamo il regno dei cieli e la vita eterna come nostra felicità, riponendo la nostra fiducia nelle promesse di Cristo e appoggiandoci non sulle nostre forze, ma sull’aiuto della grazia dello Spirito Santo» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1817). Queste parole ci confermano che la speranza è la risposta offerta al nostro cuore, quando nasce in noi la domanda assoluta: “Che ne sarà di me? Qual è la meta del viaggio? Che ne è del destino del mondo?”.

Tutti ci accorgiamo che una risposta negativa a queste domande produce tristezza. Se non c’è un senso al viaggio della vita, se all’inizio e alla fine c’è il nulla, allora ci domandiamo perché mai dovremmo camminare: da qui nasce la disperazione dell’uomo, la sensazione della inutilità di tutto. E molti potrebbero ribellarsi: mi sono sforzato di essere virtuoso, di essere prudente, giusto, forte, temperante. Sono stato anche un uomo o una donna di fede... A che cosa è servito il mio combattimento se tutto finisce qui?. Se manca la speranza, tutte le altre virtù rischiano di sgretolarsi e di finire in cenere. Se non esistesse un domani affidabile, un orizzonte luminoso, non resterebbe che concludere che la virtù sia una fatica inutile. «Solo quando il futuro è certo come realtà positiva, diventa vivibile anche il presente», diceva Benedetto XVI (Lett. enc. Spe salvi, 2).

Il cristiano ha speranza non per merito proprio. Se crede nel futuro è perché Cristo è morto e risorto e ci ha donato il suo Spirito. «La redenzione ci è offerta nel senso che ci è stata donata la speranza, una speranza affidabile, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente» (ivi, 1). In questo senso, ancora una volta, noi diciamo che la speranza è una virtù teologale: non promana da noi, non è una ostinazione di cui vogliamo autoconvincerci, ma è un regalo che viene direttamente da Dio.

A tanti cristiani dubbiosi, che non erano completamente rinati alla speranza, l’apostolo Paolo pone davanti la logica nuova dell’esperienza cristiana: «Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini» (1 Cor 15,17-19). È come se dicesse: se credi nella risurrezione di Cristo, allora sai con certezza che nessuna sconfitta e nessuna morte è per sempre. Ma se non credi nella risurrezione di Cristo, allora tutto diventa vuoto, perfino la predicazione degli Apostoli.

La speranza è una virtù contro cui pecchiamo spesso: nelle nostre cattive nostalgie, nelle nostre malinconie, quando pensiamo che le felicità del passato siano sepolte per sempre. Pecchiamo contro la speranza quando ci abbattiamo davanti ai nostri peccati, dimenticando che Dio è misericordioso ed è più grande del nostro cuore. Non dimentichiamo questo, fratelli e sorelle: Dio perdona tutto, Dio perdona sempre. Siamo noi a stancarci di chiedere perdono. Ma non dimentichiamo questa verità: Dio perdona tutto, Dio perdona sempre. Pecchiamo contro la speranza quando ci abbattiamo davanti ai nostri peccati; pecchiamo contro la speranza quando in noi l’autunno cancella la primavera; quando l’amore di Dio cessa di essere un fuoco eterno e non abbiamo il coraggio di prendere decisioni che ci impegnano per tutta la vita.

Di questa virtù cristiana, il mondo oggi ha tanto bisogno! Il mondo ha bisogno della speranza, come ha tanto bisogno della pazienza, una virtù che cammina a stretto contatto con la speranza. Gli uomini pazienti sono tessitori di bene. Desiderano ostinatamente la pace, e anche se alcuni hanno fretta e vorrebbero tutto e subito, la pazienza ha la capacità dell’attesa. Anche quando intorno a sé molti hanno ceduto alla disillusione, chi è animato dalla speranza ed è paziente è in grado di attraversare le notti più buie. Speranza e pazienza vanno insieme.

La speranza è la virtù di chi ha il cuore giovane; e qui non conta l’età anagrafica. Perché ci sono anche vecchi con gli occhi pieni di luce, che vivono una tensione permanente verso il futuro. Pensiamo a quei due grandi vecchi del Vangelo, Simeone e Anna: non si stancarono mai di attendere e videro l’ultimo tratto del loro cammino benedetto dall’incontro con il Messia, che riconobbero in Gesù, portato al Tempio dai suoi genitori. Che grazia se fosse così per tutti noi! Se dopo un lungo peregrinare, deponendo bisaccia e bastone, il nostro cuore si colmasse di una gioia mai provata prima e anche noi potessimo esclamare: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo / vada in pace, secondo la tua parola, / perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, / preparata da te davanti a tutti i popoli: / luce per rivelarti alle genti / e gloria del tuo popolo, Israele» (Lc 2,29-32).

Fratelli e sorelle, andiamo avanti e chiediamo la grazia di avere la speranza, la speranza con la pazienza. Sempre guardare a quell’incontro definitivo; sempre pensare che il Signore è vicino a noi, che mai, mai la morte sarà vittoriosa! Andiamo avanti e chiediamo al Signore ci dia questa grande virtù della speranza, accompagnata dalla pazienza. Grazie.

Papa Francesco